mercoledì 1 dicembre 2010
Immobile
Non posso, no, non stavolta, stavolta conosco esattamente la mia direzione, quell'unica strada che mi porterà a casa, quell'unica strada che voglio percorrere e la voglio percorrere con te. Non mi fermerò a chiedere informazioni, non mi farò indicare vie più brevi, non mi soffermerò a parlare con sconosciuti sperando di vedere nuovi viottoli. Per quanto ripida, sconnessa, sterrata, polverosa e tortuosa, conosco la mia strada ed è l'unica che posso fare, fino alla fine. Non mi importa della terra sottile e aurea sui miei panni, del fango sul mio volto, della rena sotto le mie unghie o del pulviscolo nei miei capelli. Mi sono rialzata, per te, nonostante tutto questo, nonostante l'impossibilità di vedere chiaramente quell'orizzonte così vicino ed allo stesso tempo così indefinibile ed indecifrabile. Non voglio accettare di dover tornare sui miei passi, vorrei per una volta mettere da parte la mia paura dell'ignoto, la mia paura di soffrire ed iniziare a correre verso di te, pur rischiando di scontrarmi contro un grosso masso che blocca ogni via di fuga. Da una strada come questa, non si torna indietro e chi pensa di poterlo fare è un illuso.
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