E cosa ci fa tutta questa gente intorno a me? "Fa la mia vita, fa la tua vita" Rispondeva qualcuno cantando ed è proprio vero. Esimersi dal giudicare può essere davvero arduo, ma con che sfacciataggine non lo si fa? Chi ci da' l'insano coraggio di interferire nelle vite altrui? Per quale motivo giudicare?
L'interesse è senz'altro l'ultimo di quelli plausibili. E allora vorrei essere su un'isola deserta, o ancora meglio in un mondo fatto di note di silenzio e di ombre in lontananza. Vorrei osservare, dalla posizione in cui siedo, ogni singola macchia scura che mi si aggira intorno, senza interloquirci, senza parole. Perché le parole sono inutili, superflue, false. Non esiste parola che sia sincera fino in fondo, tantomeno queste. Una volta lasciate andare riescono a fare più danni di qualsiasi marchingegno esplosivo. Le parole ci distolgono dai fatti, raramente ce li fanno notare. Le parole non sono espressione dell'anima, ma una mera putrefazione di essa, una sorta di insaccato di sensazioni diverse codificate nell'unico segnale riconoscibile. Ventuno lettere componibili in innumerevoli parole parti di innumerevoli combinazioni e non riusciamo a fare niente di meglio? Ciò che viene sentito raramente può esser declassato in una serie di suoni più o meno armonici, è troppo difficile. Al contrario emetterli è troppo facile. Al riguardo siamo come bestie rabbiose che abbaiano guaiti disconnessi e sgraziati. Ed il pensiero... non è altro che un bambino che cerca di comprendere le parole dei grandi... il pensiero ci inganna in buona fede, perché non capisce, le parole, al contrario, in malafede, perché pretendono un significato. Cercare di capire è inutile. Giudicare è inutile. Parlare anche. Vorrei solo togliere il volume, come se la realtà stesse nel silenzio, nell'irriproducibile quiete di un tempo che scorre tra le nostre inconsapevoli mani di bambini.
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