domenica 21 novembre 2010

Autogrill

"La ragazza dietro al banco mescolava, birra chiara e seven up..."

Forse è per questa canzone che l'idea di lavorare in un bar mi ispira così tanto... da studentessa squattrinata da molto tempo cerco un impiego part-time, oltre all'inutile ricerca di un vero lavoro dopo la laurea triennale, ahimé finita male.
Oggi, passeggiando per il centro di XXXXXX, ho deciso di imboccare la lunga via che porta verso la stazione. Mi è sempre piaciuta la stazione, ed i treni... forse per la lunga discendenza familiare di "ferrovieri", forse per le sensazioni che mi danno, forse per le persone che in ogni momento li invadono o forse più semplicemente per lo spirito del "viaggio" che da sempre contraddistingue il mio esistere. Dunque mi sono affacciata al bar, il classico "bar della stazione", aveva un nome, ma non credo che la gente ci faccia caso, quello è il classico luogo che rimarrà sempre e comunque "bar della stazione", senza pagar pegno a quell'insegna luminosa sulla quale qualcuno decise di incidere un altro appellativo.

Già ce lo vedo: "lasciatemi stare, sono il Bar della stazione, non attaccatemi false etichette! Seguo la mia stirpe io..."
Dunque dicevamo... sono entrata nel bar della stazione. Tutte le volte che mi perdo nei miei pensieri sogno di lavorarci (ok, non tutte, a volte penso anche ad altro). Penso sempre a che tipo di persone possono fermarsi su quegli sgabelli apparentemente così nuovi ed immacolati, quasi come se qualcuno alla sera si fermi e con un panno porti via tutti i segni della giornata. Mi piace l'idea del momento, anche se non riesco ad afferrare la sua filosofia, mi piace pensare che quella persona è lì e porta con sé una vita, una storia, forse tanta fretta o tanta saggezza. Ci possono passare tutti, dalla casalinga al pensionato, dal business man all'artista.  Forse alcuni ti guardano sprezzanti, ma è meraviglioso il contatto che si riesce in quell'attimo a stabilire con altri. Ognuno ha qualcosa di sé dentro agli occhi e così, mentre servi un cappuccino od un caffè macchiato freddo per i più frettolosi, rubi quella scintilla di vita così personale e latente. E intanto pensi... quanto sarebbe bello poter viaggiare...

Nessun commento:

Posta un commento