mercoledì 10 novembre 2010

La solitudine dello scrittore

Chissà cosa mi ritroverò a scrivere oggi... che dire? Ormai ci ho preso gusto, è stata una buona idea. Soprattutto mi piace l'idea di poter scrivere qualcosa di spontaneo e informale, quasi come se parlassi effettivamente a qualcuno. Forse lo sto facendo, chissà. In fondo la scrittura non è mai fine a sé stessa e se lo dovesse essere, sarebbe sicuramente per un buon motivo.
L'importante è scrivere scrivere scrivere: scrivere per guarire, scrivere per aprirsi, scrivere per diventare più umani, scrivere per entrare in contatto con l'umanità di altra gente.
Ed eccomi qua.
A volte penso che proprio la scrittura sia la mia fonte di vita. Se mi chiedessero cosa vorrei fare risponderei: scrivere. Non so se un libro o cos'altro, ma sicuramente è una cosa di cui, una volta iniziato, non si può più fare a meno. Principalmente a non poterne fare a meno sono le persone "sole".  Solo è chi non riesce a trovare comprensione all'esterno, non chi non ha persone attorno, in tal caso oserei dire "isolato".
Stranamente si può essere soli anche in compagnia,  in una relazione,  in gruppo, in metropolitana a Milano e così via. Non conta quante persone hai attorno: la solitudine è un concetto molto più complesso della mera fisicità delle cose.
Così non mi vergogno a dire che mi sento sola. Può succedere, talvolta, che mi imbatta in qualcosa di familiare: uno scritto, un volto, un gesto... ed in quei momenti mi sento completa, in un certo senso amata, compresa. Tuttavia la mia solitudine è una linea continua, mentre la vera condivisione di emozioni, vita, pensieri (la c.d. compagnia) non è che un tratteggio sporadico, come un quadro composto da tanti puntini discontinui.
Forse è inopportuno ammetterlo, è triste, sgraziato, persino pretenzioso e sprezzante, ma solo chi galleggia può non sentirsi solo.Se scendi in profondità è difficile vedere, è difficile trovare qualcuno che nuoti nella stessa direzione, che sappia trovare le tue mani al buio e che segua la tua scia pur senza l'aiuto della luce del sole che, rendendo visibili le cose, rallegra e facilita.
Così, io nuoto, mi immergo, sono già immersa, in attesa di trovare quegli occhi che mi sappiano comprendere, anche al buio, nel profondo, senza parlare...

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