giovedì 11 novembre 2010

Pensieri negativi

Le cose sono andate meglio del previsto. Fino ad oggi lo davo per spacciato, ero convinta di dover rinunciare ad avere una persona nella mia vita, una persona che mi è sempre stata accanto e che amo di un amore fraterno e stupendo. Ero convinta che sarebbe andata male, che non avrebbe resistito all'operazione; ero convinta di tante cose.
Dopo la telefonata sono stata meglio, ma allo stesso tempo peggio. Ho ripensato a tutti questi mesi in cui davo per possibile sempre e solo l'ipotesi più negativa, quante volte ho sbagliato... quante volte è andata davvero male? Negli ultimi sei mesi solo una volta, ma esclusivamente come conseguenza al mio modo di pensare che ha influenzato, in parte, chi avevo attorno.
Non ricordo dove una volta ho letto qualcosa di simile a: "se inizierai a credere nella felicità con la stessa forza con cui credi nel male allora riuscirai ad essere veramente felice". Chiunque l'abbia scritto ha profondamente ragione. Ho passato la mia vita a pensare al peggio, a vedere solo nero, a non poter gioire per la convinzione che sarebbe finita. Nonostante questo lui è ancora qui.
Capisco quanto debba essere difficile stare accanto ad una persona come me; ti senti continuamente sfiduciato, come una piccola parentesi: un passante. Eppure lui non è una parentesi, non lo è mai stato, non l'ho mai cancellato, forse mai lo farò. Non posso continuare a comportarmi come se fosse già finita, non faccio altro che scavarmi la fossa.
Per il momento lui rimane: riflettendo, senza garanzie, senza certezze, ma c'è. Ma per quanto ancora?
Non faccio che pensare che ogni mio sforzo in questa situazione sarebbe vano.
Chissà come mi comporterei se riuscissi a vedere un happy ending a questa storia così travagliata. Riuscirei davvero a farlo tornare ad essere felice? Riuscirei davvero ad essere felice? Probabilmente sì. Non mi resta che capire perche' non ci riesco ed iniziare un nuovo percorso, poco a poco, passo a passo.

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