Correva l’anno 2008, più esattamente il mese di febbraio. Distrattamente ma con animo sofferente rileggo le mie parole scritte in qualche altro blog sparso nella rete. Quanto sono cambiata, eppure sono sempre la stessa. Parlo di instabilità, stabilità, dico qualcosa di vero: sono sempre stata io a fuggire. Così mi viene il dubbio di aver rovinato ancora una volta tutto per nient’altro che un problema legato alla mia persona, alle mie paure.
Possibile che sia solo un caso? Stessa vita, 3 anni fa, stessa storia. Sofferenze immani: io che seguo la persona amata come un segugio, molto più di quanto non abbia fatto adesso, lui che fugge. Due anni di tormenti, dopodiché lui si decide, ma io non ci sono più.
Possibile che la storia si ripeta davvero sotto forma di farsa? Occorre un gesto improvviso che spezzi questa catena. Non voglio vivere così, non posso farlo. Quel che adesso è importante è sapere quanto l’idea di non poter essere felice con lui sia reale e quanto sia, al contrario,legata alla contingenza. Prima di gettare al vento ogni possibilità di recupero dovrei ben riflettere ed è quel che farò, vivendo una vita solo mia, lontano da lui, lontano dalle sue sofferenze, ma lasciando echeggiare nella mia testa una possibilità di ritorno su quella strada abbandonata a metà percorso.
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