domenica 10 aprile 2011

Penso

E se l'acqua restasse acqua ed il cielo rimanesse cielo... cosa cambierebbe a me su questa terra?

E se anche non potessi grattar via le stelle dalla notte, scucire le trame delle montagne o perdermi nella vertigine dei fiumi... chi mi toglierebbe quel che sono?

Tra la spavalderia del ciliegio che fiorisce ad ogni stagione con la noncurante puntulità del tempo, acre e magnanimo sollevatore di pene, e l'indifferenza del volo degli uccelli  in schiere geometriche e regolari...  chi mai cambierebbe le carte in tavola?

Persa in questo giardino di pruni e fiori di seta, penso.
Penso che in questa disarmonica asincronia niente debba cambiare affinché l'uomo realizzi sé stesso.

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