martedì 19 aprile 2011

Stagioni

Se arrivasse l'inverno, se l'albero che si erge rigoglioso davanti alla mia finestra iniziasse a perdere le foglie: una ad una. Io forse tornerei da te. Proverei ancora un attimo ad indugiare qualche passo nella tua direzione.
Se tutto si facesse più grigio, il cielo più scuro, il vento più freddo... mi volterei a vedere un riflesso di colore sul tuo volto.

Perché è finita così? Perché tutto intorno a me inizia ad essere così bello da offuscare il nostro fiore?
Perchè la vita è così ingiusta... un fiore nel cemento cresce forte conscio delle crepe nell'asfalto che ha dovuto insinuare. Un fiore nell'asfalto ispira forza, coraggio e perseveranza. Splendente e pallido allo stesso tempo concentra la luce sui suoi petali e rimane immobile, quasi idolatrato dai passanti incanutiti dal tempo.

Lo stesso fiore, nel mezzo alla primavera, scompare.
Flebile, labile, vacuo, fioco. Nel suo pallore fagocita la sua stessa essenza. Si sfuma, si inabissa ed infine svanisce inconsapevole della sua intrinseca importanza.

Così mi volterei, tornerei, ti guarderei. Ma il ciliegio è rigoglioso ed in fiore, il cielo risplende terso, tiepido, diamantino ed il vento primaverile mi tende la mano in questo splendore di colori,

ed a volte si sta come sulla spiaggia dinanzi al tramonto...

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